GOODNIGHT KISS

di Ellen


-Sinceramente … mi ha lasciato un po’ perplessa il Dottore … -
-Perché? – svoltò nella lunga e alberata strada che portava dritto nel cuore del bosco, dove era collocato il loro albergo .
-Beh, perché, credo che fosse più logico mandare Albert .. in missione,qui! Non credi? –
Joe inspirò … effettivamente, non era un’osservazione campata in aria … -Forse … il Dottore aveva premura di avere quei documenti prima che Heinrich tornasse dalla sua missione in Nuova Zelanda … - provò a suggerire mentre osservava affascinato quell’insolito percorso in mezzo alla natura …
La ragazza alzò scettica un sopracciglio … -Uhm … - non era molto convinta di quella sua ipotesi, tuttavia restò in silenzio e sporse un braccio fuori dal finestrino … tagliando l’aria con la mano aperta e lasciandosi trasportare da quella sensazione così piacevole e rilassante allo stesso tempo … c’era qualcosa di magico e ipnotizzante nell’osservare le sue dita, lunghe e affusolate, giocare con il vento nel riflesso di alcuni raggi di sole che si erano fatti strada, quasi impudentemente, attraverso i rami dei fitti alberi …
Il ragazzo, riscosso da quel suo improvviso silenzio, si voltò un attimo a guardarla …
Era di nuovo assente … lontana mille miglia da lì ...
Ormai, erano già diverse settimane che la sua amica cadeva in quei strani stati mentali … che la portavano ad estraniarsi da tutto e da tutti …
Non sapeva se era un caso o meno,  ma … aveva la sensazione che tutto fosse cominciato quando erano tornati da una delle loro ultime missioni : quella in cui avevano dovuto proteggere il Dottor Tanabe e sua figlia Yuri …
Gli era capitato spesso di chiedersi se fosse stata solo una sua elucubrazione mentale o realtà, tuttavia, da allora, l’amica aveva iniziato a comportarsi in modo molto insolito …
Non che fosse una sua prerogativa, però … era sempre stata Françoise ad occuparsi di lui quando era convalescente … mentre, proprio in quella occasione, non lo fece … e lasciò tutto al Dottore . Lasciandolo, inaspettatamente, frastornato!
L’impressione, che gli procurò il suo atteggiamento, fu che si fosse volutamente astenuta dal farlo, ma poteva anche sbagliarsi  … anzi : si era sicuramente sbagliato …  anche se … continuando a pensarci, non riusciva proprio a togliersi l’idea che era diventata diversa, sia nei modi che nei comportamenti, nei tempi successivi a quella loro specifica missione!
E questo lo aveva potuto notare in varie situazioni … partendo da quello che era successo quando Gilmore aveva introdotto Lyz, la nipote del suo caro amico Dottor Kassel …
… a  quando, nonostante avesse dimostrato una certa empatia, avevano avuto a che fare con quel povero pastore a cui avevano ucciso la moglie e il figlio. In entrambe le situazioni, l’aveva infatti, insolitamente percepita distante e fredda …
Non gli piaceva assolutamente, usare quegli aggettivi per lei, perché stonavano con il suo carattere così dolce e altruista, ma era quello che sentiva provenire dalla sua persona, in quel momento …
Proprio per questo, se da una parte, avrebbe voluto parlarne con lei e chiarirsi, o comunque starle vicino in qualche modo, dall’altra, ne aveva quasi timore! … Perché, aveva troppa paura di entrare nella parte più intima della sua anima e … non se la sentiva …
Così, evitando nuovamente di affrontare il discorso con 003, continuò a guidare fino all’albergo … senza dire una parola e osservandola di tanto in tanto ..

 

Quando scesero dall’auto e si trovarono davanti all’entrata imponente dell’hotel, rimasero entrambi attoniti …
Non si aspettavano certo di trovarsi di fronte ad una location simile! Ad un albergo ricavato da un enorme e singolare castello gotico nel bel mezzo della Baviera …
-Cavolo … ! – senza accorgersene la sua bocca si aprì da sola …
-E già … lo puoi dire forte … - sussurrò a sua volta esterrefatta la ragazza …
Attimi dopo, l’enorme porta di vetro e ferro battuto dell’ingresso si aprì da sola … quasi li stesse, in modo sinistro, invitando ad entrare …
I due trattennero, inconsciamente, il respiro … e, facendosi quasi coraggio, entrarono con i loro bagagli …
L’atmosfera all’interno era insolita : le luci erano soffuse e insieme ai pesanti drappi di velluto rosso rendevano tutto l’ambiente molto pesante e oscuro … tuttavia, contrariamente a ciò, gli interni erano tutt’altro che vecchi ed usurati … anzi : erano di fattura nuova e moderna, nonostante tentassero poi, di richiamare le loro vecchie origini …
Appena misero piede nella grande hall, una giovane donna, dalla carnagione diafana e dai capelli lunghi, mossi e castani, venne loro incontro con un grande sorriso …
-Salve! … siete la signorina Arnoul e il signor Shimamura, vero? Io sono la proprietaria di questo albergo : Annabeth Lange! E sono qui per darvi il benvenuto in Baviera e, in particolare, a Kristallwald!-
Non ne capiva bene la ragione, ma Françoise rimase subito affascinata dalla giovane … tanto che non riuscì ad astenersi dall’osservare, con attenzione, i suoi tratti e la sua fisionomia e a rimanere, maleducatamente, in silenzio di fronte al suo benvenuto …
La signorina Lange, era decisamente una bellissima ragazza, dai sottili e intensi occhi verdi, con il naso all’in su, le labbra rosse e piene e il tipico corpo formoso e sinuoso delle donne tedesche, ma … perché l’aveva stravolta così tanto?
All’improvviso però, la voce di Joe risuonò tra le mura e nelle sue orecchie, riscuotendola dai suoi pensieri e facendola sobbalzare …
-Salve Signorina Lange! Grazie per il suo benvenuto!-
Le parole che l’amico aveva rivolto alla fanciulla erano semplici parole di cortesia … tuttavia, qualcosa, nel suo tono forse, la innervosì  profondamente … procurandole una certa inquietudine e una certa indisposizione …
Cercando di nascondere la sua reazione, 003 sorrise forzatamente e la ringraziò anche lei … -Grazie signorina Lange.- ma tuttavia, nonostante lo sforzo compiuto, ebbe la forte sensazione che, perlomeno, la diretta interessata si fosse accorta molto bene di quel suo strano disagio …
-Anche se mi spiace tediarvi subito, con sciocche burocrazie, dopo il vostro lungo viaggio dal Giappone, vi devo chiedere cortesemente di fermarvi a formalizzare il vostro arrivo … per favore…-
-Sì, certo … non si preoccupi. E’ la prassi. – le rispose affabile il ragazzo …
Dal canto suo, Françoise, continuava però, ad aver un aspetto rigido e nervoso … che questa volta non sfuggì neanche a lui e le si avvicinò preoccupato … - Tutto bene Françoise? … -
L’amica annuì indifferente, ma senza guardarlo …
-Ne sei proprio sicura? … se sei stanca, posso fare io il checkin al posto tuo … la signorina Lange mi sembra molto disponibile e … -
-No. Sto bene. Non ti preoccupare.- quella sua gentilezza però, contribuì inaspettatamente ad innervosirla ancora di più, così che gli rispose secca e con una certa nota di irritazione … che lasciò 009 perplesso e spiazzato …

 

Mentre terminavano la registrazione, 003 sentì distintamente il cuore battere in modo irregolare …
Che diavolo mi prende? … perché ho risposto in quel modo a Joe? … in fondo, voleva solo essere gentile …
Si morse nervosamente un labbro …
Che stupida che sono!
Meccanicamente, senza sapere bene neanche che cosa stesse firmando, fece uno scarabocchio sul foglio che le porse Annabeth … ma lo fece così rigidamente che suscitò subito l’attenzione della ragazza ..
-Signorina Arnoul .. –
-Sì, prego … - trasalì debolmente …
-La vedo molto provata dal viaggio e dal fuso orario … se posso permettermi … le suggerirei di rilassarsi, partecipando al tè delle cinque, con lettura di antichi testi e poesie della letteratura tedesca … - le sorrise … - In genere … le giovani fanciulle come lei, trovano un particolare relax nell’ascoltare versi d’amore … - finì fievolmente, facendola arrossire bruscamente …
-Ecco io … veramente …  -
-Non le piace la letteratura, signorina ? Mi perdoni! .. è solo che … - si fermò un attimo, osservando il suo abbigliamento molto classico e composto … - … dà l’impressione di una giovane sognatrice molto attenta alla cultura … -
Françoise aggrottò nervosamente la fronte … e tirò le labbra in quello che era un misto tra una smorfia trattenuta e un sorriso forzato …
Come prego? … mi stai dando di topo di biblioteca?!
Chiuse le palpebre e contò rapidamente fino a dieci … inspirando profondamente …
Le riaprì, sfoggiando, questa volta, un sorriso a trentadue denti … -La ringrazio signorina Lange! Ma … penso che opterò per un bel bagno rilassante! In questo momento … è meglio che distenda i muscoli più che i nervi … quelli magari in un secondo tempo!-
Annabeth la guardò divertita, percependo subito il suo sarcasmo … -Ma certo signorina! Non volevo offenderla!Era solo … un suggerimento amichevole … -
Amichevole?!? … uhm … se questo lo chiami amichevole … sarei curiosa di sapere cosa mi suggeriresti per togliermi di mezzo?!
-La ringrazio! Ho apprezzato la sua cortesia! - e dicendo così, prese la chiave della sua stanza e se ne andò via … lasciando Joe nuovamente, ammutolito e impalato, davanti alla reception!

 

Appena entrò in camera e chiuse la porta dietro di sé, gettò per terra, infastidita, il suo bagaglio …
Che diavolo mi è preso?
Sbuffò, guardandosi attorno …
Devo calmarmi …
Inspirò lentamente …
Sì, devo calmarmi …

 

Fece un lungo bagno … in acqua molto calda … piena di schiuma e bolle … alla sola luce di alcune candele profumate, alla vaniglia e arancia, che aveva trovato in camera …
Uhm … è così rilassante …
Reclinò la testa all’indietro e chiuse gli occhi, pronunciando tra sé e sé quelle parole … quando, all’improvviso però, senza poterselo impedire, cadde in uno strano sonno … che durò solo alcuni istanti, ma che la fece svegliare di soprassalto! … senza fiato e con una terribile sensazione addosso..
Che è successo? … che è stata quella strana sensazione che mi ha percorso il corpo?
Si portò una mano al petto, respirando ancora affannosamente …
Che cosa era quell’alone oscuro che mi ha avvolto, all’improvviso?
Il cuore le batteva violentemente …
Ho sentito il sangue gelare … e poi, un forte smarrimento … anzi, no … era come se mi fossi completamente persa …
Tentò di calmarsi …
Dio, che brutta sensazione …
Si voltò nervosamente, guardandosi attorno, nella stanza  … e poi, senza un perché, si soffermò ad osservare il suo profilo, riflesso nel grande specchio a muro davanti alla vasca …
Che mi sta prendendo?

 

Quando scese in sala per la cena, trovò Joe e Annabeth che conversavano amabilmente al tavolo .. e ciò, non le fece assolutamente piacere … anzi, sentì addirittura una forte fitta al petto che la fece per un attimo vacillare …
Facendo però finta di nulla, dipinse un sorriso sul suo volto e li salutò con nonchalance …
Il ragazzo trasalì … non si era accorto del suo arrivo e la cosa lo fece preoccupare alquanto …
L’altra ragazza invece, con totale indifferenza, si voltò verso di lei e le sorrise con sicurezza …
-Buonasera signorina Arnoul … -
-Signorina Lange … -
Le due si guardarono negli occhi … scambiandosi uno sguardo intenso di sfida …
-Stavo dicendo a Joe … - esordì all’improvviso Annabeth, rivolgendosi a lei … - … che visto il vostro breve soggiorno, ci sono alcuni luoghi che non potete assolutamente non visitare!-
 Lo chiami già per nome? … ottimo! … ho paura di sapere come potrebbe concludersi la serata.
-Ah … - fu l’unica cosa che riuscì a dire, prima di sentirsi assalire da un forte urto di nausea che la costrinse a portarsi una mano allo stomaco …
Françoise impallidì e la sua espressione mutò bruscamente …
Joe se ne accorse subito e un attimo dopo, era già in piedi accanto a lei …
-Françoise? … tutto bene? –
-Sì … tutto bene … - balbettò, mentendo …
Intanto, anche Annabeth si era alzata e si era avvicinata … -Signorina Arnoul .. la vedo molto provata … forse, preferirebbe che le facessi portare la cena in camera? –
-No, non si preoccupi .. signorina Lange … sto bene … - la vista le si era leggermente appannata e stentava a stare in piedi, ma … non aveva assolutamente intenzione di dargliela vinta …
-Come preferisce signorina Arnoul … ma avrei pensato a tutto io … -
-La ringrazio, ma … sto bene. Stia tranquilla … -ribadì nervosamente …
-Bene … allora, vi farò subito servire da uno dei camerieri … -
La ragazza si allontanò e lei, finalmente, riuscì a mettersi a sedere …
Continuava a girarle la testa vorticosamente mentre il suo amico la fissava preoccupato …
-Françoise … sei sicura che sia tutto a posto? … sei molto pallida … - sussurrò con voce fievole …
-Sì … va tutto bene … è solo il fuso orario .. mi deve aver dato noia, questa volta … - concluse passandosi una mano sulla fronte …
… stava sudando freddo …
No … non stava bene … ed era decisamente inutile mentire a sé stessa … 
Con mano tremante, dovuto probabilmente ad un principio di sincope vaso-vagale, prese la saliera e si versò alcuni pizzichi di sale sul palmo … assumendoli poi, sotto la lingua  …
Quel vecchio rimedio funzionò rapidamente e la nausea si attenuò … tornando presto ad un colorito normale …

 

Durante il corso della cena però, sembrò essersi ripresa … mangiando perfino normalmente e facendo ben sperare Joe, che si era molto spaventato nel vederla in quello stato …
-Mi sono già messo in contatto con il Dottor Rosberg … andremo a prendere i documenti dopo domani. Quando rientrerà dal suo viaggio in Italia. –
Françoise annuì … mandando giù un sorso di vino rosso …
-Quindi … domani, possiamo riposarci! … che ne dici? … magari … potremo andare a fare una gita nei dintorni! Annabeth mi ha già consigliato alcuni luoghi da visitare … -
La ragazza lo guardò con aria assente, rispondendogli con voce uguale … come se la cosa non le interessasse … -Come vuoi … -
Joe era perplesso e demoralizzato … era tornata nuovamente ad assumere quel suo stato freddo e distaccato, ma senza un vero perché …
-Ok … allora, dopo chiederò consiglio ad Annabeth  e … -
Non finì neanche di pronunciare il nome dell’altra donna che vide il volto dell’amica incupirsi …
-Fai come credi.- gli rispose secca, alzandosi di scatto in piedi … -Io vado a letto. Sono stanca. Notte.- e senza aspettare neanche una sua risposta, se ne andò così, di punto in bianco … gettandolo nello sconforto e nello smarrimento più totale …

 

009 era seduto su una delle poltrone della hall, sorseggiando lentamente del barndy e osservando distrattamente gli altri ospiti dell’albergo passargli davanti …
All’improvviso però, gli si avvicinò Annabeth …
-Tutto bene, Joe? –
Il ragazzo annuì ...
-Sicuro? … - 
Sospirò nervosamente … -Sono solo un po’ preoccupato … -
La giovane lo guardò un attimo e poi, si sedette anche lei su una poltrona …
-Se può servire a calmarti … le mando su una tisana … magari, antinausea … -
Joe alzò interdetto lo sguardo verso di lei … come faceva a sapere che Françoise aveva la nausea? Eppure, era sicuro che glielo avesse detto a lui, solo dopo, quando erano rimasti soli …
-Beh, ecco … in realtà … stava meglio … -
-Ah, bene! Allora … perché, sei così preoccupato? –
-Ecco … - abbassò lo sguardo … in fondo la signorina Lange era una sconosciuta … e non era il caso di confidarsi eccessivamente con lei … - … probabilmente … sono solo troppo apprensivo …- concluse mandando giù un sorso abbondante di liquore …
-Uhm … non sembri proprio il tipo da essere apprensivo in modo ingiustificato … -
Il ragazzo rimase in silenzio …
La giovane lo guardò attentamente e poi, disse … -Le farò preparare una tisana speciale … un mix di piante dalle diverse proprietà curative … così, domani … quando andrete a visitare Monaco, vedrai che starà benissimo!- gli sorrise e si alzò … -A proposito … sul tardi … dopo la mezzanotte, ci sarà uno spettacolo molto … particolare … perché non vieni a vederlo? –
Rifletté un attimo sulla sua proposta … -No … ti ringrazio … stasera, preferisco andare a letto anche io … è meglio … -
-Va bene … come preferisci! Allora, notte! – e dicendo così, lo lasciò solo a meditare …

 
Erano appena le undici quando sentì bussare alla porta e sospirò infastidita …
E ora chi è? …
Si alzò stancamente dal letto, posando sul comodino il libro che stava leggendo, e si diresse verso la porta …
-Sì? … chi è? –
-Signorina Arnoul? … Sono Annabeth … può aprirmi, per favore? –
Françoise rimase sorpresa …
Annabeth? Che cosa voleva quella donna da lei?
Aprì e se la trovò di fronte, vestita con solo una bella vestaglia in raso rosso scuro e un vassoio in mano …
-Annabeth? … come mai, lei qui? – la fece entrare …
La ragazza sorrise, attraversando con sicurezza la camera e posando con grande leggerezza il vassoio sul tavolo …
-Le ho portato una tisana curativa … è un vecchio e formidabile rimedio di mia nonna! Fa guarire da ogni male!- le disse, porgendole una tazza in cui aveva versato un attimo prima, del liquido scuro e fumante …
003 prese titubante e perplessa la tazza …
Annusò il suo profumo … -Sa … di menta e … liquirizia … -
-Sì! Esatto! Ma sono solo due delle piante usate!Su, su! Beva! Mandi giù tutto, signorina Arnoul! E vedrà … che domani … il jetleg sarà solo un ricordo lontano!-
Non sapeva bene per quale motivo, ma fece subito e, senza pensarci, quello che le suggerì l’altra …
Il sapore era gradevole … anche se estremamente particolare …
E mentre Françoise tentava di distinguere gli altri ingredienti della miscela, la bella bruna si rivolse di nuovo a lei  … -Signorina Arnoul, anche se questo pomeriggio ha chiaramente frainteso il mio suggerimento … continuo a pensare che lei sia una ragazza che ama molto la letteratura … per questo, mi sono permessa di portarle questo libro … -
Così dicendo, la giovane tirò fuori, da una delle tasche della sua vestaglia, un piccolo e vecchio libretto consunto e glielo porse …
003 guardò interdetta il piccolo fascicolo … -Di cosa si tratta?-
-Della storia di Kristallwald … - sorrise sorniona  ... –Lo legga … vedrà che rimarrà affascinata da Adina Schulz … -
-Adina Schulz? – la guardò con sguardo sorpreso, ma la signorina Lange fece finta di non accorgersene e , senza risponderle, lasciò la camera …
Françoise cominciò a rigirare il libro tra le mani, osservandolo con particolare attenzione e curiosità…
Sembra molto vecchio … forse , è una copia originale del castello …
Facendo queste riflessioni, si mise a sedere con le gambe incrociate sul letto e poi, come se fosse spinta da un’insolita impazienza, iniziò a leggere il libro …
Il piccolo volume parlava del castello … dalle sue origini a chi l’aveva costruito, fino alle varie generazioni di castellani che vi avevano abitato, narrandone la loro storia fino a epoca relativamente recente … ovvero fino agli anni venti, dopo la fine della prima guerra mondiale … 
E proprio quest’ultima parte, fu quella che ammaliò e destò più interesse nella ragazza … facendola cimentare in un attenta e intensa lettura …
Il libro raccontava …
… erano gli anni venti quando in tutta Europa si diffuse un nuovo trasgressivo e, al tempo stesso, raffinato ballo :  il charleston …
Nessuno era immune al suo fascino! Tantomeno i signori di Kristallwald ! …  in particolare, il figlio ed unico erede della loro nobile casata, che ne era rimasto addirittura stregato!
Il giovane signore, di nome Frederick, fin da piccolo, aveva sempre mostrato molto interesse verso l’arte e verso tutte le sue sfumature … e per questo, sostenuto dalla sua posizione sociale e dalle sue possibilità, iniziò a seguire le orme di suo nonno, un famoso e molto amato filantropo della Baviera …
Fu così che, sotto la sua diretta supervisione e cura,  fu organizzata una grande e fastosa manifestazione in omaggio al Charleston e alle sue origini!
Durante l’evento, che durò più di una settimana e si svolse nel vasto parco di Kristallwald, gentilmente messo a disposizione dalla famiglia del ragazzo,  si esibirono numerosi artisti : ognuno reinterpretando e porgendo, a loro modo, omaggio a questo ballo così vitale e sensuale …
Una delle maggiori e più importanti protagoniste  di quella kermesse fu una giovane e bravissima ballerina di nome Adina Schulz che, in quei tempi, stava riscuotendo  molto successo e molta fama, esibendosi nei locali più chic della Baviera e interpretando con il proprio stile e la propria grazia tutti i maggiori balli del tempo!
Infatti, proprio in quella occasione, preparò un  intero spettacolo, dalla coreografia alla scenografia, in onore : del ballo, in cui ripercorreva la storia della danza fino ad approdare al Charleston , e del signore di Kristallwald, che si era prodigato per omaggiarlo …
Adina però, oltre ad essere molto brava, era anche molto bella … capelli lunghi e biondi … occhi verdi … viso dai tratti delicati e fini come quelli di una bambola … fisico morbido e sensuale … e in più, per sua sfortuna però, molto giovane ed inesperta nelle questioni di cuore ...
Purtroppo, la ragazza era rimasta precocemente orfana durante la guerra … così, senza la guida di un genitore, in quei tempi in cui non vi erano grandi possibilità, soprattutto per una donna, e per non morire di fame, iniziò a lavorare in alcuni tipi di locali …
All’inizio, ancora bambina, rivestì il ruolo di semplice cameriera … poi però, crescendo e con essa anche la sua bellezza, ad adempiere anche ad altre mansioni … tra cui, quella di intrattenere i clienti, ballando per loro … ma questo, in realtà, inaspettatamente, andò a suo favore, aiutandola a divenire così, una stella del ballo dei locali tedeschi ed elevandola ad un grado superiore, rispetto al misero destino di donna di malaffare che le si era prospettato da principio …
La sua fama infatti, era arrivata ovunque e, proprio per questo, il giovane signore di Kristallwald l’aveva interpellata, chiedendole espressamente e con enfasi, di intervenire alla sua manifestazione … in quanto, solo la sua bravura avrebbe potuto rendere merito ad un ballo di tale fascino!
Così, in occasione della prima serata, i due giovani si conobbero di persona e … per lei, fu subito amore!
La ragazza che, oltre al gramo piacere della carne , non aveva mai provato niente di simile … batticuore … mancanza di respiro … farfalle nello stomaco … testa leggera e … un’immensa felicità che la portava ad essere particolarmente allegra e spensierata … si perse subito in quel suo stato emotivo estatico e beato, non comprendendone in realtà, né i risvolti né tantomeno il potenziale pericolo che un sentimento del genere poteva comportare …
Tuttavia, neanche Frederick  era rimasto indifferente alla sua bellezza e alla sua grazia … ma non per questo,  le cose si potevano semplificare, anzi … semmai tutto l’opposto!
Il loro amore era infatti nato nell’epoca sbagliata … e le loro posizioni sociali, per ovvi motivi,  non permettevano ai due di manifestare pubblicamente i propri sentimenti …
Ciò nonostante, non riuscivano neanche a frenarlo … e finivano per dimostrarlo, involontariamente, attraverso sguardi intensi e carichi di tensione … che purtroppo, non facevano altro che alimentare, seppur appena nato, il loro amore così irrequieto e bramoso …
Tra i due, colui che era maggiormente in difficoltà, era il giovane signore di Kristallwald … che combatteva un’estenuante lotta con sé stesso per non cedere a quell’amore così travolgente che lo aveva colpito inaspettatamente …
Il ragazzo, probabilmente perché con più esperienza, era però cosciente che quel genere di attrazione, in una situazione simile, non poteva portare altro che devastanti e dolorosi problemi … per questo, anche se certe volte cadeva nella tentazione di avvicinarsi a lei, subito dopo ne scappava lontano, per non cadere in tentazione e per non approfittarsi della ragazza …
Aveva infatti, compreso chiaramente i suoi sentimenti per lui e anche se li corrispondeva, sapeva bene che non c’era futuro per il loro amore … quindi, era meglio non alimentare quel fuoco che bruciava loro dentro, dandosi false illusioni …
Tuttavia, sperare di segregare il proprio cuore in una gabbia, è da folli e Frederick finì per commettere proprio l’errore che voleva evitare … 
Una sera, alla conclusione dello spettacolo di Adina, lasciandosi trasportare dall’euforia del momento e dal proprio sentimento, la baciò con passione … dimenticandosi tutti i suoi propositi e tutti gli ostacoli di cui era insita quella relazione …
Così, da quella sera in poi, per tutti i giorni restanti a venire, alla fine della performance della ballerina, i due innamorati scappavano lontano dagli occhi di tutti, appartandosi nel salone delle feste, che durante la manifestazione era usato come sorta di magazzino, e si scambiavano lunghi e languidi baci … consumando in questo modo, la loro passione … e continuando poi così, fino all’ultima sera di festa, quando il giovane , ripreso coscienza di sé e della loro situazione senza via d’uscita, dovette rivelare alla ragazza una triste verità …
Arrivata a questo punto della storia, Françoise sentì una forte fitta di dispiacere al cuore perché poteva immaginare già, che la loro storia avrebbe avuto tutt’altro che un lieto fine … e per questo, esitò un attimo, prima di continuare nella lettura …
Purtroppo Frederick,  nonostante fosse innamorato di lei e le sue intenzioni fossero sincere, non poteva ufficializzare il loro rapporto … in quanto la sua famiglia aveva già prestabilito chi sarebbe diventata la futura signora di Kristallwald … e non avrebbe mai ammesso nessun altro al suo posto … tantomeno una donna dalle semplici origini come le sue  e con il passato che aveva …
Alle sue parole, il povero cuore innamorato di Adina si spezzò all’istante … e senza esser più in grado di dire una sola parola, a causa del grande dolore che il suo amato le aveva inferto, fuggì via, disperata e in lacrime, nel buio della notte … facendo perdere per sempre e completamente ogni traccia di lei …
Da quella sera, sfortunatamente, di Adina Schulz non rimase altro che il ricordo e niente più … la ragazza sparì infatti nel nulla, non dando più notizie … e diventando così, la triste leggenda legata al castello di Kristallwald … in cui si dice, ogni tanto, sia possibile sentire la sua voce invocare il nome del suo grande amore, Frederick …

 

Quando giunse il mattino e si svegliò, percepì addosso una strana spossatezza ... non aveva più quel malessere generale che l’aveva colpita la sera prima, ma solo quella insolita stanchezza ..
Si alzò a sedere sul letto, scostando da sé il libro che le aveva dato Annabeth … si stirò e poi, sbadigliò..
Che sonno … è come se non avessi dormito …
Si gettò nuovamente sul cuscino …
Non ce la faccio ad alzarmi … sono troppo stanca …  ho bisogno di dormire ancora …
Ma proprio mentre meditava di restare ancora a riposare, sentì bussare alla porta …
E ora chi diavolo è?!? … uffa ….
Così, stancamente e a malincuore, non ebbe più scuse e dovette alzarsi …
-Sì? … chi è? –
-Françoise … sono Joe … come stai? –
Joe?!? …
Si riscosse completamente …
-Ehm … bene … perché? –
-Beh, perché … - il ragazzo si fermò, rimanendo improvvisamente in silenzio …
003 aprì lentamente la porta, trovandoselo davanti, vestito con un jeans scuro e una camicia bianca che la guardava visibilmente preoccupato …
-… perché è quasi l’ora di pranzo e non ti eri ancora fatta vedere … - concluse, guardandola serio in volto …
La ragazza sgranò gli occhi …
Ora di pranzo?!?
Quanto diavolo aveva dormito?!?
Si voltò a guardare l’orologio a muro … segnava le 11: 47 …
Oh, cavolo …
Tornò a guardare l’amico … era mortificata …
-Mi spiace … io … non me ne sono resa conto … - disse con voce imbarazzata e dispiaciuta, comprendendo di averlo fatto stare in pensiero per tutto quel tempo …
-Non c’è nessun problema … ero solo preoccupato che tu non stessi bene .. ecco tutto ..  ma visto che stai bene … è tutto a posto … – sorrise debolmente … -Ora però … vieni a pranzo? –
Françoise annuì … -Sì … mi preparo velocemente e … scendo! -
-Ok … - fece per andarsene quando si voltò nuovamente verso di lei .. –A proposito … se ti va … dopo mangiato, possiamo visitare e fare una passeggiata per le strade di Monaco, come avevamo detto ieri sera … che ne dici? –
-Sì, certo … va bene … allora mi preparo già da adesso! Almeno dopo, andiamo via subito, senza perdere altro tempo!-
-Bene! Ti aspetto in sala allora … a dopo!-

 

-Che ne dici di fermarci a riposare un po’ e a bere qualcosa in quel bar?-
-Sì, perché no? Ormai sono già tre ore che camminiamo senza sosta e sto cominciando ad avere molta sete! -
Entrarono nel locale … non c’era molta gente e per questo, avevano solo l’imbarazzo della scelta su dove accomodarsi …
-Quindi? Hai preferenze su dove metterci? –
-Che ne dici … - ci pensò un secondo, osservando i tavoli … - … vicino alla vetrata?-
-Ok!- Joe sorrise … ma perché finalmente la vedeva stare realmente meglio, dopo il brutto malessere che l’aveva colta il giorno prima e che lo aveva molto preoccupato …
-Come mai vicino alla vetrata?- le chiese mentre si accomodava di fronte a lei …
-Perché mi piace guardare il mondo fuori da una finestra … -
-Davvero?!Eppure, avrei pensato che preferissi viverlo … piuttosto che guardarlo soltanto … – chiese curioso, iniziando a guardare il menù …
-Uhm .. non so! … suppongo, che ognuno abbia le sue stranezze!- inspirò … - E comunque … ogni tanto bisognerebbe fermarsi a guardare il mondo girare senza di noi … giusto per ricordarci che facciamo parte di qualcosa di molto più grande … –
Il ragazzo la guardò interdetto .. -Non avrei mai detto che tu potessi fare una riflessione simile … -
-Perché? – alzò sorpresa lo sguardo verso di lui …
-Beh, perché … tu in genere sei così ottimista e … fiduciosa nel prossimo che … - si interruppe … non sapeva bene come continuare …
-Che? … - gli chiese guardandolo sempre più stranita …
-Ecco … semplicemente non ti facevo tipo da … riflessioni simili … - concluse imbarazzato, senza un vero motivo …
-Capisco … - mormorò … abbassando tristemente gli occhi …
Cosa aveva capito? … e perché ora era diventata improvvisamente triste?
Aprì la bocca per … scusarsi? … giustificarsi? … per rimediare a ciò che lui involontariamente aveva detto, ferendola?
Beh … forse, se fosse riuscito a parlare, lo avrebbe scoperto, ma non ne ebbe modo perché 003 fu più rapida di lui e non glielo permise, cambiando però, letteralmente discorso …
-Sono di una bellezza disarmante … le coppie di innamorati che si baciano con tenerezza sulle panchine dei parchi … non credi?- disse fievolmente, alzando gli occhi e guardando lontano … fuori dalla vetrata …
Il ragazzo si irrigidì debolmente …  rimanendo spiazzato di fronte a quel suo improvviso e insolito cambiamento di argomento …  così, senza neanche comprendere veramente la natura di quella sua affermazione, annuì inconsciamente ...
Tempo dopo, erano ancora seduti nel locale, riposandosi e sorseggiando il loro tè …
-Credo che si veda proprio che siamo stranieri … - si guardò attorno … -Tutti gli altri clienti hanno bicchieri di birra … mentre noi, tazze di tè verde!- rise fievolmente … sembrava essere tornata di nuovo di buon umore …
-Beh … lo siamo!- mandò giù un po’ del suo tè … fingendo una tranquillità che in realtà non aveva …  -E comunque … non mi piace bere a quest’ora del pomeriggio … -
-Sei il solito salutista! – lo prese scherzosamente in giro …
-Non mi definirei proprio salutista! … semmai, ancora legato alle vecchie e buone abitudini da pilota!-
-Certo … ora si dice così!- continuò a prenderlo in giro, ma questa volta con sguardo assente … come se la sua testa si stesse allontanando di nuovo …
Joe si accorse subito di quel suo repentino cambiamento e tentò di riscuoterla … ma con una certa agitazione …  -Françoise? –
-Sì … dimmi … - trasalì e lo guardò leggermente sorpresa, non capendo quel suo brusco tono concitato …
-Ecco … dicevo … stasera potremmo andare a cena in qualche locale del posto … che ne dici?Così … per fare qualcosa di diverso … ovviamente però, se ti va … - propose con una nota di evidente nervosismo …
Rifletté un attimo sulle sue parole … -Sì … volentieri!– sorrise dolcemente e il suo sguardo tornò presente …
009 sorrise rincuorato … la sua idea aveva funzionato! … e questa volta, era riuscito a trattenere la sua mente!
Ma  … perché le capitava?  Dipendeva da lei o … da altro?

 

Quando tornarono a Kristallwald erano già le sette passate : non avevano molto tempo per prepararsi … quindi, fissato l’ora per cui dovevano essere pronti, si ritirarono rapidamente, ciascuno nella propria camera …
Françoise si infilò subito sotto la doccia : aprì l’acqua, si appoggiò alla parete e vi scivolò contro … fino a terra …
Era esausta …
Che strana stanchezza … non ho mai provato qualcosa di simile … è come se ci fosse qualcosa dentro che mi consuma lentamente …
Si passò una mano sul volto …
Dio, che sonno …
Aveva una disperata voglia di dormire … anche lì … per terra … ma bastava dormire!
Sbadigliò …
Uhm … non posso … devo prepararmi per la cena …
Sbadigliò di nuovo …
Se dicessi a Joe che non ce la faccio … si preoccuperebbe di nuovo … e non voglio …
Così, scosse la testa, si alzò in piedi e, con una fatica inaudita, mai provata prima, si lavò velocemente …

 

Mentre finiva di prepararsi, lottava disperatamente contro sé stessa per non crollare dal sonno …
Ma cosa diavolo mi prende? … Perché ho questo terribile sonno?
Sbadigliò un'altra volta ancora …
Questo è l’ennesimo sbadiglio …
Sospirò nervosamente, mettendosi a sedere davanti alla specchiera …
Devo svegliarmi!
Scosse la testa e si guardò …
Forza!
Così, scuotendosi, cominciò a pensare a come poteva sistemarsi i capelli …
Uhm … e se optassi per una bella french braid laterale?
Si mise i capelli tutti di lato e provò ad immaginarsi con i capelli sistemati nella morbida e sofisticata treccia …
Sì … può andare!
Si sorrise e cominciò a spazzolarsi i capelli, dividendoli poi in ciocche …
Appena finì di intrecciarli, si guardò un attimo e completò l’acconciatura con un fiocco morbido in seta beige, rifinito con dei punti luce …
Si alzò, soddisfatta del suo capolavoro, e andò a prendere la giacca e la borsa …
Scenderò prima e lo aspetterò nella hall …
Prese il cellulare per inviargli un messaggio e avvisarlo, ma ci ripensò …
No … niente messaggio … andrò a dirglielo di persona!

 

Annabeth bussò alla sua porta, ma non sentì alcuna risposta …
Era però sicura che fosse in camera perché li aveva visti rientrare e salire su … così, usando le sue chiavi personali, entrò …
In fondo, non faceva niente di male … doveva solo consegnargli gli asciugamani …
Richiuse, senza fare particolare rumore, la porta alle sue spalle e si guardò attorno …
Alcuni vestiti erano posati sul letto …
Si avvicinò, passandovi una mano sopra e percependone la morbidezza della stoffa …
Quanto mi piacerebbe essere al posto di questi abiti e accarezzare la tua pelle …
Mentre quel pensiero riverberava in tutto il suo corpo, procurandole un certo languore … sentì il suono dell’acqua che scorreva, provenire dal bagno … e senza grandi riguardi vi entrò …
Joe era sotto la doccia … completamente assorto nei suoi pensieri … ma al punto da non essere minimamente cosciente della presenza della giovane donna che era entrata nella sua stanza e che, adesso, lo stava guardando con occhi pieni di lussuria e ammirazione …
All’improvviso però, 009 si voltò per prendere il sapone e trasalì bruscamente …
-Annabeth! Cosa diavolo …  - le lanciò un’occhiata turpe … mentre allungava nervosamente un braccio, in cerca dell’accappatoio …
-Scusami … non volevo disturbarti … è solo che … - si interruppe, guardandolo estasiata …
-E’ solo che?- incalzò furioso ..
La ragazza si morse un labbro … -Ero venuta a portarti i nuovi asciugamani … - gli disse con tono palesemente malizioso, porgendoglieli …
-Ma non è compito dei camerieri? … quando gli ospiti non ci sono?- le chiese stizzito, andandole in contro e prendendo ciò che lei gli porgeva …
-Beh, sì … però … pensavo che … -
-Annabeth . Scusami, ma ho da fare. Sono in ritardo. Ho detto a Françoise che sarei passato a prenderla fra dieci minuti e devo ancora vestirmi.- il suo tono era incrinato sia dal disagio che dal fastidio per quella insolita situazione … per non dire altro! … mentre si dirigeva agitato verso il letto, per recuperare i suoi indumenti …
-Ah … capisco ... e, dove andreste di bello?- gli chiese con evidente curiosità, seguendolo come un cagnolino …
-A cena fuori!-
-Uhm … a lume di candela?- disse ironica, sbeffeggiandolo …
Joe si voltò stizzito verso di lei … -Grazie per gli asciugamani. Ma ora vorrei rimanere solo. –
-Perché non rispondi? – gli si avvicinò, guardandolo negli occhi …
-Non sono cose che ti riguardano … -
-Ma non state assieme … e non andate neanche a letto assieme … quindi? Che c’è tra voi? –
-Cosa?!Ma che discorsi stai facendo?!- la guardò perplesso …
-Beh … diciamocela tutta Joe … quale donna … - i suoi occhi lo percorsero impudenti da testa a piedi … - … sana di mente … potrebbe resistere al tuo fascino e al desiderio di infilarsi nel tuo letto? –
Il ragazzo aggrottò la fronte, riflettendo un attimo sulle sue parole … e poi esordì, con una certa vena di dispiacere nelle proprie parole … -Io e Françoise siamo solo amici. A lei … non interesso da quel punto di vista … e questo è tutto.-
-Ah, no? .. – lo guardò scettica … -Ne sei proprio sicuro?- rise debolmente …
Il ragazzo sospirò … -Annabeth … sinceramente? Non sei la persona più adatta con cui parlare di ciò . -
-Uhm … secondo me … ti sbagli … su entrambe le cose! – sorrise sorniona … -Vedrai che ci ripenserai … -
-Non penso. – rispose secco e sull’orlo di un tracollo …
A quel punto però, come se avesse improvvisamente fretta, la ragazza si avvicinò alla porta per andarsene, ma prima di uscire si voltò verso di lui …
-Ti ricordi di quello spettacolo  di cui ti avevo parlato ieri sera? … quello dopo la mezzanotte, che si tiene nel salone delle feste? … perché … stasera, quando torni, non ti unisci a me e … agli altri ospiti, per vederlo? –
-Cosa ti è sfuggito dal mio discorso?Stasera sono a cena con Françoise .-
-Niente! Infatti … non ti ho detto a cena! Ma dopo … quando sicuramente non combinerete nulla!- l’insinuazione poco velata e volgare, lo irritò particolarmente, ma cercò di trattenersi dal risponderle … -Allora … posso contare sulla tua presenza?- insistette lei …
-Credo proprio di no. -
-Vedremo … - e dicendo così, uscì dalla sua camera, ma … appena richiuse la porta dietro di sé, si scontrò con Françoise che stava venendo a bussare alla camera di 009 …
-Oh, signorina Arnoul … che bello vederla!- esordì divertita, guardando la sua espressione sconvolta e la sua mise …
-Signorina … Annabeth … - balbettò a bassa voce …
-Stava andando da Joe?- le chiese, risistemandosi beffarda la scollatura dell’abito …
-Ecco … no … io … - si zittì, abbassando lo sguardo …
-Ah, stranoavrei detto che stesse per bussare alla porta di Joe … -
-No … no … - e senza aggiungere altro si allontanò da lei e si diresse nervosamente verso le scale che portavano nella hall …

 

Françoise, seduta su una delle poltrone della hall, si guardò nervosamente attorno …
Forse, è stata una pessima idea accettare il suo invito …
Abbassò lo sguardo e le tornò in mente Annabeth che usciva dalla sua camera …
Che mi prende? … non mi interessa cosa fa con le altre … tantomeno con  … Annabeth …
Strinse le mani a pugno .. finché non sentì le sue unghie conficcarsi nella carne …
Che stupida … perché mi sono vestita così?
Aveva indossato una maglina di cotone e lana beige, attillata e con il collo alto e le maniche lunghe … a cui aveva abbinato una gonna ampia a vita alta, corta fino a sopra il ginocchio di satin  nero … e un paio di decolté, con plateau e tacco alto, dello stesso colore della maglia e della giacca avvitata che aveva abbinato con la borsa a mano nera …
Sospirò nervosamente …
Forse, sarebbe meglio se andassi a cambiarmi …
Fece per alzarsi e tornare in camera quando si trovò di fronte Joe …
-Françoise … dove stai andando? –le chiese guardandola turbato …
-Ecco io … -
Stavo andando a cambiarmi …
Si morse le labbra … -Niente … mi ero solo alzata … perché pensavo che stessi per arrivare … -
-Ah … ok … allora, se sei pronta … andiamo!- le sorrise dolcemente, come solo lui sapeva fare, e poi le porse il braccio …
Lei lo guardò interdetta e con una certa titubanza …
-Tutto bene Françoise? – le chiese notando la sua esitazione …
-Sì … sì … -
-Sicura? –
Era strana … più del solito …
Annuì … e sorrise a sua volta … -Sì … andiamo … -
Accettò il suo braccio e sotto lo sguardo divertito di Annabeth se ne andarono …

 

Faceva fatica a capire se fosse per quel suo strano comportamento o perché era più bella del solito, ma non riusciva a toglierle gli occhi di dosso …
Inoltre, quell’abbigliamento così diverso dal suo solito, lo attraeva particolarmente … forse troppo per i suoi gusti e per i suoi sensi …
-Come stai adesso? … meglio?-
Françoise sorseggiò il suo vino, annuendo … -Sì .. tutto bene adesso … - posò il bicchiere, tenendo lo sguardo rivolto verso un punto non ben definito … ma ben lontano da lui!
-Ti piace il ristorante? … in base a quello che ho letto, è il migliore del luogo!-
-Sì, molto … - rispose fievolmente senza voler palesemente dargli spago …
Joe se ne accorse e si irrigidì vistosamente … -Bene … ne sono contento … -
Finirono di cenare, scambiandosi appena qualche parola in merito al giorno successivo e al loro incontro con il Dottor  Rosberg.
-Quindi, dopo colazione andiamo a ritirare i documenti e poi … se vuoi, possiamo prenotare il primo volo per Tokyo … -  non era proprio quello che desiderava o pensava, ma voleva sapere cosa gli avrebbe risposto …
-Ok … - fu l’unica cosa che si limitò a rispondere … e anche con una certa indifferenza …
E ciò, lasciò 009 molto rammaricato …
Perché … sei cambiata nei miei confronti? … che è successo?

 

Dopo cena, Françoise chiese all’amico di tornare subito al castello … -Perdonami … ma sono molto stanca … ho bisogno di andare a dormire … -
-Sì, certo … figurati … cerca di riposare … - le sorrise forzatamente … nascondendo il suo dispiacere per quella serata tutt’altro che piacevole e per non aver potuto passare ancora un po’ di tempo con lei, in un contesto diverso da quello della base …
-Grazie … notte … -
Così, Joe  rimase fermo e immobile nel mezzo della hall, guardandola tristemente, mentre si allontanava in silenzio da lui … senza aggiungere altro …
-Quindi … avevo ragione … - la voce di Annabeth lo riscosse … - … sul fatto che non ci sarebbe stato nessun dopo cena! -disse trionfante, avvicinandosi a lui …
Sospirò nervosamente … -Sono felice … che tu ne sia così contenta e soddisfatta  … - le fece notare sarcastico mentre si passava una mano tra i capelli …
Lo prese per un braccio, sfiorandoglielo intenzionalmente con il seno … -Allora vieni con me allo spettacolo?-
-Uhm?- era così frastornato e demoralizzato che aveva rimosso totalmente lo spettacolo …
-Sì, dai! Non ricordi? Te l’ho detto prima della cena … lo spettacolo di mezzanotte … -
-Ah, sì … avevo dimenticato … però, non credo di essere dell’umore per assistervi … anzi, penso proprio che … -
-Almeno passa a guardare! – non lo fece neanche finire di parlare …
La sua insistenza, adesso però, lo stava irritando … -Ci penserò … ora però … voglio solo andare a bere qualcosa … da solo. - e dicendo così, si staccò da lei e si diresse verso il bar …

 

Era mezzanotte passata e lui stava ancora guardando assente e amareggiato il suo bicchiere di brandy pieno …
Non era riuscito a mandare giù più di un sorso …
Non era mai stato un gran bevitore e anche se quella sera ne avrebbe avuto molto bisogno, non ci riusciva …
Perché mi sento così frustrato e impotente? … cosa è questo malessere così diverso dal solito? … questa solitudine stranamente amara?
Sospirò …
Perché … ogni persona che ha, a che fare con me … finisce per soffrire? … sono io … la causa di tutto? … è colpa mia? … sono io … il male? … il dolore? … lo sbaglio?
Chiuse gli occhi … stringendo forte le palpebre …
Io non voglio che soffra … per causa mia … non è giusto … non se lo merita …
Scosse la testa … mentre sentiva le lacrime bruciare intensamente la sua anima …
Perché? …
Riaprì di scatto gli occhi …
Evidentemente, non c’è altra strada … devo starle lontano … devo … proteggerla da me …
Mentre quei pensieri continuavano a battergli incessantemente in testa, si alzò rassegnato ed esaurito in piedi, andandosene poi, mestamente, verso camera sua … ma quando si trovò di fronte alle scalinate della hall, gli giunse alle orecchie una strana melodia, dolce ed invitante …
E quasi fosse il richiamo di una sirena, ne seguì il suono docilmente …  raggiungendo inconsciamente il salone delle feste
Appena vi mise piede dentro, sentì subito una forte inquietudine … un misto tra eccitato e spaventato, di cui però non capiva il motivo …
Le luci erano soffuse … e nell’aria si respirava un profumo delicato di vaniglia e arancia …
Che luogo strano …
Non sapeva se fosse per i pesanti drappi di velluto rosso o per la luce estremamente bassa, ma l’ambiente gli ricordava molto i vecchi locali di inizi novecento che si vedevano nei vecchi film …
Si avvicinò incerto a quello che sembrava il bancone del bar e si accomodò su uno degli sgabelli ...
Si respirava un’atmosfera strana … di quelle che promettevano burrasca … e infatti, c’era molto fermento tra gli ospiti che erano accomodati ai tavoli … in attesa di …
… in attesa di?
Si guardò attorno …
Che strano … solo uomini? .. e ognuno ad un tavolo diverso …
Osservò ancora meglio, notando qualcosa di singolare …
Eppure … ne sono abbastanza sicuro … quei due … seduti agli estremi opposti della sala, sono in viaggio insieme … li ho visti anche stamani fare colazione allo stesso tavolo, parlando allegramente e discutendo su quale itinerario scegliere per lo stesso giorno …
Cosa stava succedendo?
Continuava a guardarsi attorno stranito, cercando di capire, ma …
-Allora sei venuto … - la voce di Annabeth a pochi centimetri da lui, lo fece trasalire …
-Beh, ecco … io veramente … - in realtà, non aveva idea di cosa l’avesse spinto lì … né tantomeno perché ci stesse rimanendo, ma … era un po’ complicato spiegarglielo … quindi, lasciò perdere la risposta ..
-Sei arrivato giusto in tempo … lo spettacolo sta per cominciare … - gli sussurrò con voce suadente … -Non sei curioso? –avvicinò le labbra al suo orecchio … -Non vuoi … sapere? –
-Sapere? … - gli risultava particolarmente strana quella sua domanda, ma per sua sfortuna non avrebbe tardato molto a scoprirne la ragione …
La ragazza sorrise … o almeno quella fu la sua percezione! … visto che la sua mente era talmente rapita dalla grande e pesante tenda scura in mezzo al palco della sala, da non riuscire a prestarle troppa attenzione  …
-Ora vedrai … -
Si mise a sedere accanto a lui … e attimi dopo, quella debole melodia che lo aveva attirato, cominciò a farsi sentire sempre più distintamente …
… e tra le note di questa, una voce si alzò … intonando una canzone …

Good night kiss, you are too sweet
goodnight, my baby
when you sleep, you look so sweet
you hear me my baby?

(oh my)
your candy-like sweet lips
K I S S I N G
(my my)
this is a Lullaby for you
K I S S I N G
(kiss me baby)

Alcune luci si accesero, illuminando il palco …
… la tenda si aprì e da dietro di essa, con una camminata languida e sensuale, apparve una giovane donna …
Joe sgranò gli occhi attonito … mentre il suo cuore batteva un colpo sordo e doloroso …
-No … non … è  … possibile … - balbettò inconsciamente …
-Niente è impossibile … - disse con tono tranquillo Annabeth …
-Quella … quella … - non riusciva a parlare … era annichilito … -Cosa diavolo … sta accadendo?- disse senza riuscire a distogliere lo sguardo dalla figura sinuosa e languida che stava ballando e cantando sul palco …
Non era un allucinazione … e non poteva neanche confondersi! … la distanza che li separava era esigua, per sbagliarsi … eppure …
La osservò bene … aveva i capelli legati di lato, in una coda, fermata con un nastro di raso nero … una maglia con il collo alto, fermato da una spilla in oro antico satinato e una pietra nera, in pizzo trasparente, color rosso, attraverso cui si intravedeva un corpetto a forma di cuore senza spalline …  e un paio di shorts rossi attillati …
Ai piedi aveva invece un paio di scarpe rosse, con il cinturino alla caviglia e il tacco a spillo … e nonostante la loro apparenza così precaria e instabile, era come se fossero parte integrante di lei e non risentissero minimamente dello sforzo compiuto  …
Joe era sconvolto … tanto da avere voce malferma e concitata mentre chiedeva spiegazioni …         -Annabeth … spiegami subito cosa sta accadendo … perché … Françoise sta ballando e … cantando … su quel palco, vestita in quel modo? –
A dire il vero, si era trattenuto nell’esprimersi … infatti, se fosse stato completamente sincero … avrebbe sottolineato ciò che lo stava turbando più di tutto … ovvero la sensualità che, sfacciatamente, stava emanando … e  per cui, stava lasciando tutti i presenti senza fiato … compreso lui!
Ma mentre aspettava una risposta dalla giovane, non riusciva a non incantarsi con il testo di quella canzone e … con lei …


Good night kiss, you are too sweet
goodnight, my baby
when you sleep, you look so sweet
you hear me my baby?
baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
my heart, boom boom that zoom zoom
let’s dance dance like this
baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
before you fall asleep
(kiss me baby)

-Semplice … - esordì all’improvviso, stordendolo ancora di più con ciò che disse … -  … quella … non è la tua amica, ma … Adina … -
Alla sua affermazione, 009 si voltò di scatto, guardandola cupo e interdetto … -Chi? –
-Adina ... Adina Achulz … -
Quasi offeso per le sue parole e non avendo compreso il loro peso, le rispose in malo modo … -Non dire sciocchezze! Quella è Françoise! Ne sono certo. –
-Ne sei proprio sicuro? … - gli chiese sostenendo il suo sguardo con sfrontatezza …

You sleep so nicely
i even want to listen to your
breathing, closer
it’s getting getting so
hot in here hot in here

(oh my)
your candy-like sweet lips
K I S S I N G
(my my)
this is a Lullaby for you
K I S S I N G
(kiss me baby)

009 tornò allora, ad osservare con attenzione la ragazza e … si accorse di esserne totalmente ammaliato … perso … e attratto come non lo era mai stato di nessun’altra donna, prima di quel momento … e ciò, confondeva estremamente i suoi sensi, rendendolo confuso … o per lo meno, parzialmente confuso perché …


Good night kiss, you are too sweet
goodnight, my baby
when you sleep, you look so sweet
you hear me my baby?
baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
my heart, boom boom that zoom zoom
let’s dance dance like this
baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
before you fall asleep
(kiss me baby)

-Ti stai sbagliando … quella … è Françoise … ne sono sicuro … anche se …  -
-Anche se la sua sensualità è sfacciata e prorompente? … mentre la tua amica è l’innocenza fatta persona? … - scosse la testa .. –No … quella è Adina … mi spiace …  -
-No! Non è possibile! – si voltò furioso verso di lei .. - Dimmi la verità … cosa sta accadendo?-
La ragazza non rispose subito … ma poi non esitò a farlo con decisione … -Adina … o meglio … lo spirito di Adina … si è impossessato del cuore e del corpo della tua amica . -
-Cosa?!  – la guardò incredulo e smarrito …
-Sì … è così . – concluse semplicemente …
Ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, proprio in quel momento … il testo della canzone richiamò la sua attenzione e si voltò di nuovo a guardare 003 …
Françoise , nel frattempo, era scesa dal palco e stava camminando tra i tavoli … quasi sussurrando ..


Our only lullaby
that sings sweet melodies
i will tell you in our language
on your lips
hold me tight

good night kiss, you are too sweet
goodnight, my baby
when you sleep, you look so sweet
you hear me my baby?

-Perché? – chiese all’improvviso, senza neanche essere cosciente di sé e delle sue parole …
-Perché? … eppure … se la osservi bene … lo dovresti capire … -
Joe  la stava guardando atterrito … mentre la vedeva avvicinarsi con languore ad alcuni uomini …
-Parla!- le intimò con tono agitato …
Annabeth sospirò … -Non vuoi proprio vedere, eh? – non sentendo risposta da lui, continuò … -Sta cercando il suo uomo, Frederick … l’unico che può darle la pace eterna … Lo spirito di Adina è rimasto sospeso … tra la terra e il cielo … o le tenebre … cercando di placare quel dolore e quella solitudine con cui è morta … anni fa, quando si suicidò … -
-Cosa? … si … suicidò? … - chiese sconvolto, guardandola …
La ragazza annuì, mentre le ultime note della canzone si stavano per dissolvere … e con essa anche la dolce nenia e la ragazza …

Baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
my heart, boom boom that zoom zoom
let’s dance dance like this
baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
before you fall asleep
(kiss me baby)

A quelle ultime parole … kiss me baby …  Françoise si avvicinò con lentezza ad un giovane … sfiorandogli prima, delicatamente, il volto con le dita e poi, sporgendosi verso di lui e … baciandolo profondamente …
Quando vide quella scena, Joe sentì la terra aprirsi sotto i piedi e …

 

Quando 009 riaprì gli occhi, era già l’alba da alcune ore …
E’ già giorno? …
Si stirò pigramente, sbadigliando, e poi, si alzò a sedere sul letto, guardando il paesaggio fuori dalla portafinestra  … 
Che strana sensazione … è come se fosse successo qualcosa di … di …
Non riusciva a definire cosa … né la sensazione …
Uhm …
Aggrottò la fronte e poi, si passò una mano tra i capelli, cercando di fare mente locale, ma … era tutto troppo indefinito per realizzare quella sensazione … e poi, era solo una sensazione … e niente più …
Così, scese dal letto e andò a prepararsi …

 

-Come mai quell’aria preoccupata?- la ragazza gli si avvicinò sorridendo …
Joe sospirò nervosamente mentre posava la tazza di caffè sul tavolo … -Françoise non è scesa a fare colazione e … -
-Capisco .. sei in pensiero per il suo stato di salute … -
Lui annuì …
-Non dovresti … starà sicuramente dormendo … la tisana che le ho portato ieri sera, è miracolosa! Te lo assicuro! –
-Sì, certo … ma … - forse era per quella sensazione strana che persisteva a sentire addosso da quella mattina oppure per il giorno precedente, ma non riusciva a stare tranquillo …
-Ascoltami! … stai tranquillo : vedrai che è tutto a posto!Inoltre … visto che oggi siete liberi, perché non andate a fare una bella passeggiata in città? Sono sicura che stare all’aria aperta e rilassarvi un po’, non vi farà altro che bene! … ad entrambi! E poi … se vuoi, posso consigliarti un bel tragitto da fare insieme! Pieno anche di posti curiosi e storici da vedere! Che ne dici? –
Rimase un attimo in silenzio, riflettendo sulle sue parole … forse stava esagerando a preoccuparsi e ...   -Sì, hai ragione … un po’ di aria fresca e di relax … ci farà bene … - sorrise … -Ti ringrazio Annabeth … accetto volentieri la tua proposta … -
-Ottimo! Allora, appena puoi, passa da me! Ti darò una cartina e ti illustrerò i luoghi!-
-Va bene! –

 

Era quasi l’ora di pranzo e di lei ancora non vi era traccia … aveva provato ad aspettare come gli aveva consigliato Annabeth, visto che gli aveva detto che la tisana, che le aveva portato, aveva anche un potente effetto soporifero e che, quasi sicuramente, stava ancora dormendo … ma ora non ce la faceva proprio più … ed era estremamente preoccupato e in pensiero per lei …
Così, ansioso e agitato, tornò su, al loro piano e … bussò alla sua porta, ma forse con un po’ troppa irruenza …
-Sì? … chi è? –
-Françoise … sono Joe … come stai?-
-Ehm … bene … perché? –
-Beh, perché … - il ragazzo si fermò, rimanendo improvvisamente in silenzio …
Aver sentito la sua voce rispondergli, era già molto per lui, anche se …
Un istante dopo, la porta della stanza si aprì e da dietro di essa, si affacciò l’amica … aveva il volto un po’ pallido e assonnato, ma tranquillo … come quello di chi si era appena svegliato …
-… perché è quasi l’ora di pranzo e non ti eri ancora fatta vedere … - concluse, guardandola serio in volto …
La ragazza sgranò gli occhi, perplessa  … -Mi spiace … io … non me ne sono resa conto … - disse con voce imbarazzata e dispiaciuta  …
-Non c’è nessun problema … ero solo  … preoccupato che tu non stessi bene .. ecco tutto ... ma visto che stai bene … è tutto a posto …  – sorrise debolmente … Annabeth aveva ragione … era caduta semplicemente in un sonno profondo e non si era accorta dell’ora … tuttavia, ora che se la vedeva davanti, in piedi e più o meno in salute , si sentiva più tranquillo … -Ora però … vieni a pranzo? –
Françoise annuì … -Sì … mi preparo velocemente e … scendo … -
-Ok … - fece per andarsene quando si voltò nuovamente verso di lei .. –A proposito … se ti va … dopo mangiato, possiamo visitare e fare una passeggiata per le strade di Monaco, come avevamo detto ieri sera … che ne dici? –
-Sì, certo … va bene … allora mi preparo già da adesso! Almeno dopo, andiamo via subito, senza perdere altro tempo!-
-Bene! Ti aspetto in sala allora … a dopo!-

 

Passeggiarono allungo per la città, visitando alcuni luoghi di interesse storico e altri, semplicemente, per la loro bellezza o particolarità …
Così, dopo alcune ore di intense camminate turistiche, decisero di fermarsi in un locale a riposarsi un po’… 
-Quindi? Hai preferenze su dove metterci? –
-Che ne dici … - ci pensò un secondo, osservando i tavoli … - … vicino alla vetrata?-
-Ok!- Joe sorrise … ma perché finalmente la vedeva stare realmente meglio, dopo il brutto malessere che l’aveva colta il giorno prima e che lo aveva molto preoccupato …
-Come mai vicino alla vetrata?- le chiese stranamente incuriosito dalla sua scelta mentre si sedeva davanti a lei …  
-Perché mi piace guardare il mondo fuori da una finestra … -  
A quelle parole, Joe ebbe una strana sensazione … era come se avesse già vissuto quel momento, ma …
-Davvero?!Eppure, avrei pensato che preferissi viverlo … piuttosto che guardarlo soltanto … – chiese curioso, iniziando a guardare il menù …
-Uhm .. non so! … suppongo, che ognuno abbia le sue stranezze!- inspirò … - E comunque … ogni tanto bisognerebbe fermarsi a guardare il mondo girare senza di noi … giusto per ricordarci che facciamo parte di qualcosa di molto più grande … –
Il ragazzo la guardò interdetto .. -Non avrei mai detto che tu potessi fare una riflessione simile … -
-Perché? – alzò sorpresa lo sguardo verso di lui …
-Beh, perché … tu in genere sei così ottimista e … fiduciosa nel prossimo che … - si interruppe … non sapeva bene come continuare …
-Che? … - gli chiese guardandolo sempre più stranita …
-Ecco … semplicemente non ti facevo tipo da … riflessioni simili … - concluse imbarazzato, senza un vero motivo …
-Capisco … - mormorò … abbassando tristemente gli occhi …  
Joe si irrigidì debolmente e, inconsciamente, trattenne il fiato …
… aveva avuto un altro inquietante flashback … ma poteva chiamarlo così? … oppure, quella scena si era già svolta in un altro imprecisato attimo del tempo?  
… non è possibile … eppure … la sua espressione … le sue parole … mi sembrano così note e recenti in me …

 

Avevano deciso di andare a cena fuori e Joe aveva fatto alcune ricerche per scegliere il ristorante migliore dove portarla!
Alla fine, dopo aver chiesto consiglio anche al concierge, optò per il meno centrale, ma più caratteristico ed elegante, Die Perle … chiedendo poi, allo stesso di prenotargli uno dei tavoli migliori, per due, alle nove …
Risolto così, il punto fondamentale, non gli rimaneva altro che prepararsi! … quindi, si infilò sotto la doccia … e appena l’acqua cominciò a sfiorargli la pelle, si sentì riavere dallo stress di quel giorno … il tepore di quella carezza particolare, in qualche modo, lo faceva sentire meglio, anche se … non riusciva proprio a non pensarci …
Françoise … che cosa hai? … perché sei così lontana?
Appoggiò i palmi delle mani contro il muro, chiuse gli occhi e alzò il viso verso il getto dell’acqua ... sospirando, inquieto e sovrappensiero … e lo era decisamente! … perché, non si accorse assolutamente della presenza alle sue spalle! … almeno fino a quando non si voltò a prendere il sapone e la vide …
-Annabeth! Cosa diavolo …  - le lanciò un’occhiata turpe … mentre allungava nervosamente un braccio, in cerca dell’accappatoio …
Quando è entrata? … e perché non me ne sono accorto?
-Scusami … non volevo disturbarti … è solo che … - si interruppe, guardandolo estasiata …
-E’ solo che?- incalzò furioso ..
La ragazza si morse un labbro … -Ero venuta a portarti i nuovi asciugamani … - gli disse palesemente maliziosa, porgendoglieli …
Appena la ragazza finì di parlare, ebbe di nuovo quella sensazione insolita … ma questa volta ancora più netta e inquietante delle precedenti …
Lo sguardo di 009 si incupì … e più continuavano a parlare, più qualcosa gli diceva che tutto ciò lo aveva già vissuto … ma quando? … e perché?
-Ti ricordi di quello spettacolo  di cui ti avevo parlato ieri sera? … quello dopo la mezzanotte, che si tiene nel salone delle feste? … perché … stasera, quando torni, non ti unisci a me e … agli altri ospiti, per vederlo? –
-Cosa ti è sfuggito dal mio discorso?Stasera sono a cena con Françoise .-
-Niente! Infatti … non ti ho detto a cena! Ma dopo … quando sicuramente non combinerete nulla!- l’insinuazione poco velata e volgare lo irritò particolarmente, ma cercò di trattenersi dal risponderle … -Allora … posso contare sulla tua presenza?- insistette lei …
-Credo proprio di no. -
-Vedremo … - e dicendo così uscì dalla sua camera …
Appena rimase solo, Joe cadde in una sorta di sensazione oscura …
Cosa mi sta prendendo? … prima, non l’ho neanche sentita entrare … e poi … ho avuto di nuovo quell’angosciante percezione di aver già vissuto tutto ciò …
Scosse nervosamente la testa e inspirò profondamente …
Devo smetterla … devo tornare lucido e padrone di me …
E così dicendo, tornò a prepararsi, ma … non era assolutamente tranquillo …

 

Erano a cena e, più il tempo passava e più continuava ad agitarsi …
Ogni parola che pronunciavano … ogni gesto … ogni sguardo …
Questo momento lo abbiamo già vissuto … ne sono sicuro … io … potrei quasi anticipare ciò che mi dirà e perfino, i suoi movimenti …
E infatti, fu proprio quello che provò a fare e … gli si gelò letteralmente il sangue quando si accorse di riuscire a farlo veramente e con estrema precisione …
Questo, va oltre il conoscere bene una persona …

 

Per questo, quando tornarono in albergo e lei lo salutò per tornare in camera, Joe rimase completamente annichilito!
E’ successo esattamente come l’avevo previsto …
Mentre erano in auto, di ritorno in albergo, aveva avuto infatti un altro flashback, ma più insolito rispetto ai precedenti … in quanto era riuscito a vedere molto, oltre il momento in cui si trovavano! … e precisamente, fino al loro dialogo nella hall …
Perciò, ormai costretto dalla situazione, non poteva più sminuirla o far finta di niente, relegandola ad una sua, semplice e sciocca, percezione alterata dei fatti  … ma doveva necessariamente prendere atto di tutte le possibilità del caso!
Quindi …
… prima possibilità : avevano già vissuto tutto e lui aveva reminescenza di una vita parallela e passata …
… seconda possibilità : riusciva, improvvisamente e sfortunatamente, a vedere il futuro! … anche se, la sensazione di ricordo passato era troppo persistente e netta per essere così …  
… terza e ultima, ma non meno probabile vista la faccenda : era diventato completamente pazzo …
Cosa mi sta succedendo?... sono io o … ?
Si guardò attorno confuso … il sangue gli pulsava violentemente nelle vene e nelle tempie, mentre tentava disperatamente di ricordare … o di vedere oltre, a seconda dei casi …
Tuttavia, per sua fortuna o meno, non dovette aspettare molto per comprendere quale possibilità fosse quella più giusta …
Sono andato a bere del brandy e poi … poi? Cosa è successo?
Concentrandosi su quel pensiero però, all’improvviso, sentì il cuore mancargli dolorosamente un battito …
Si portò una mano al petto, trattenendo il respiro …
Cosa … ?
Chiuse bruscamente gli occhi e, tentando di riportare alla normalità i suoi valori vitali, iniziò a rilasciare lentamente il fiato … riuscendo ad alleviare così, quel male anomalo che lo aveva colto inaspettatamente …
Nel farlo però, ebbe memoria di un particolare estremamente importante … che decretò la fine dei suoi dubbi … e la concretizzazione delle sue paure …
Annabeth …
Superato il misterioso malessere, cominciò a cercarla nervosamente con lo sguardo, ma senza risultato … di lei neanche una traccia! Neanche alla reception, dove era solita passare la maggior parte del suo tempo …  
Tutto ciò, sfortunatamente, avvalorò i suoi timori  …
Dove diavolo sei Annabeth? … possibile che, casualmente, proprio stasera, tu non sia qui?
Si avvicinò agitato e nervoso al concierge …
-Mi scusi … -
-Buonasera signore … prego mi dica … come posso aiutarla?-
-La signorina Annabeth … dove è? Ho urgenza di parlarle … -
-Sì, certo … un attimo … - l’uomo alzò il telefono di servizio e scambiò, a bassa voce, alcune parole con qualcuno dall’altra parte del telefono, riattaccando poi, qualche attimo dopo … -La signorina Annabeth la sta aspettando nelle sue stanze … in fondo al corridoio principale, a destra … prosegua poi, fino ad una grossa porta in legno .. e sarà giunto a destinazione … -
-Bene … la ringrazio … - senza esitare ulteriormente  e con passo svelto, si diresse verso la camera della ragazza … e, attimi dopo, vi bussò …
-Avanti … -
Joe entrò senza grandi complimenti … trovando Annabeth in biancheria intima mentre sceglieva tra alcuni abiti del suo guardaroba …
-Annabeth! Ho bisogno di parlarti . Subito.  – esordì con tono perentorio … non facendo minimamente caso al suo abbigliamento …
La ragazza si voltò a guardarlo con naturalezza  … sorridendo, per niente a disagio …
-Parlarmi? … soltanto? -
-Sì . -
-Uhm … peccato .. speravo in altro … - disse maliziosa …
-Annabeth .- il suo tono era di ammonizione … -Non ho tempo da perdere in sciocchezze. Ho bisogno che tu risponda ad alcune domande. –
-Uhm … sciocchezze? … io non mi definirei proprio una sciocchezza … anzi … - e così dicendo gli si avvicinò, guardandolo con aria languida …
Gli pose le mani sul torace … -Sei proprio sicuro di non voler … passare un po’ di tempo con me? … nel mio letto?-
-Annabeth.- le afferrò i polsi con forza, allontanandola da sé ...
La ragazza si morse agitata un labbro … -Mi piacciono gli uomini che mi prendono con forza … -
-Smettila di dire idiozie! – le rispose con tono chiaramente alterato … - E dimmi … di che genere di spettacolo si tratta! –
Continuando a far finta di non capire, la ragazza tentò di prendere ancora tempo … -A cosa ti riferisci? –
-A quello che mi avevi proposto di vedere in tua compagnia.- concluse secco, pretendendo una sua risposta immediata …
-Ah .. e chi ti dice .. che non fosse uno privatoin camera miasolo per te? – provò ad eludere la sua domanda, ma …
-Proprio il tuo tono e le tue parole … visto che mi avevi chiesto di farti compagnia insieme agli altri ospiti!- la guardò intensamente e comprese che sapeva molto di più di quanto potesse immaginare … -Annabeth, cosa sai?Parla.-
La giovane si irrigidì … e liberandosi bruscamente dalla sua stretta, andò a mettersi una veste da camera …
-Cosa vuoi sapere?- gli chiese questa volta diretta e seria …
-Voglio sapere cosa sta per accadere e perché … come me … tu conosci già il presente che stiamo vivendo … -
Alzò un sopracciglio, rispondendogli con sufficienza … -Perché mi fai questa domanda? … se lo conosci, non hai bisogno di ulteriori spiegazioni da me !-
Joe sospirò nervosamente … era chiaro che stesse volontariamente evitando di rispondergli! … e questo, lo irritò come poche cose al mondo … - Ascolta … non ho voglia di perdere tempo! E forse, non ne ho neanche! Perciò … parla! E dimmi subito, ciò che non ricordo e che tu invece sai benissimo!- gridò furioso verso la sua persona …
Annabeth tremò vistosamente … comprendendo di trovarsi ormai, davanti all’inevitabile … così, cambiando nuovamente tono e assumendone uno più umile, gli chiese cosa si ricordasse …
-Che a quello spettacolo … accadrà qualcosa di terribile … e che ciò, in qualche modo … è legato a Françoise … -
Chiuse gli occhi e si passò una mano sulla fronte … -In genere … nessuno ne ha percezione dopo così pochi giorni … ma tu, a quanto pare … sì … -
-Percezione? … di cosa stai parlando? –
-Del fatto … che siamo sospesi nel tempo … -
-Cosa?! – la guardò sconvolto …
-Sì … questo giorno … si sta ripetendo nel tempo … e ciò continuerà ad accadere fino a quando il suo corpo lo sosterrà … -
-Il suo corpo? … –
Chiarì subito la sua affermazione … -Il corpo della tua amica … -
-Cosa centra lei? – la sua voce si incrinò profondamente …
-E’ lei … che fa ripetere lo stesso giorno … -
-Non … capisco … cosa significa?-
Abbassò lo sguardo con aria cupa … -Ecco vedi … in questo castello … risiede lo spirito di una donna … morta molto tempo fa, per amore … Adina Schulz … Da allora, Adina vaga senza pace nei corridoi e nelle stanze di Kristallwald … impadronendosi del cuore e del corpo di alcune giovani donne … che soffrono per amore … -
-Continuo a non capire … spiegati … - era confuso … anzi … era totalmente smarrito …
Prese fiato … -Adina usa il corpo della giovane di cui è entrata in possesso per cercare Frederick, l’uomo per cui si suicidò, e rivivere il suo eterno e sofferto amore per lui … ma uno spirito, come tu saprai, quando usa un corpo umano come tramite per manifestarsi, lo debilita … lasciandolo senza forze e … se ne usufruisce per molto tempo … lo porta fino alla morte ...-
-Alla morte?- sgranò gli occhi … -Non può essere ... –
-Adina … la consumerà fino a quando non avrà più vita …  e questo giorno … si ripeterà fino a quando, in un certo senso, lei non morirà di nuovo con il corpo che sta usando! … solo allora, la maledizione si interromperà e il tempo riprenderà il suo corso … -
-No! Non può essere! Mi stai raccontando delle bugie, vero? Non è mai emerso niente di strano in questo posto! Nessun fatto o evento in merito a fantasmi o maledizioni!-sostenne concitato per la disperazione …
-Questo perché … spesso, le persone che sono insieme alle vittime non ricordano … non hanno memoria di essere venute qui, con qualcuno a cui tenevano … altre volte invece, ricordano come te … ma hanno così paura di ciò che si trovano a fronteggiare, che fuggono e se ne vanno, senza dire nulla! … non rivelando niente a nessuno, per paura di essere presi per matti … Ecco perché, la maledizione che incombe su Kristallwald … è sconosciuta …  -
Joe trattenne il respiro, disgustato dalle sue parole  … e dal sapere che al mondo, esistano persone simili, in grado di abbandonare qualcuno a cui dicono di voler bene così, con tanta indifferenza … abbandonandole ad un tragico destino … -Va bene … non voglio sapere altro in merito, tranne … come fare a liberare Françoise da questo incubo.-
Annabeth lo guardò interdetta … -Non c’è modo di liberarla … mi sembrava di essere stata chiara..-
-Non mi interessa, cosa hai detto prima. Devi trovare il modo per farlo. – rispose freddamente e incurante delle sue parole..
-Tunon hai capito … Adina … non lascerà il suo corpo, fino a quando non lo avrà consumato!-ribadì spazientita …
-No. Sei tu che non hai capito. Devi trovare il modo di spezzare la maledizione. Stasera stessa. Prima che questo giorno si ripeta di nuovo. – disse perentorio.
-E come potrei?- chiese con voce irritata … -Secondo te, sono felice di vedere Adina uccidere così, povere ragazze innocenti? Se avessi saputo come fare … non sarei già intervenuta?... e così, anche per la tua amica?- la voce le si incrinò per il dolore e la frustrazione …
Dopo quelle sue ultime parole, cadde un improvviso e pesante silenzio … in cui però, 009 cercò di raccogliere la poca lucidità  e la poca pazienza che gli erano rimaste …
-Ci deve essere un modo … - mormorò … -E lo troverò. Fosse l’ultima cosa che faccio.-
La giovane scosse la testa, rassegnata … -E’ inutile … non c’è modo! … Adina ballerà ogni notte! Fino a quando ne avrà modo e … continuerà invano a cercare Frederick … e il calore dei suoi baci che la indussero alla pazzia e poi, al suicidio! -
Il ragazzo aggrottò la fronte … le sue parole avevano risvegliato in lui qualcosa di non ben definito … un ricordo che, per il momento, non aveva ancora realizzato, ma che poteva fare la differenza … così, si voltò lentamente verso di lei … - Raccontami l’esatta storia di Adina e Frederick … e di cosa successe ad Adina per suicidarsi … -
La giovane annuì e cominciò a raccontargli la storia dei due innamorati … e del loro ultimo bacio che rese folle la ballerina, conducendola alla morte …
-Bacio … - sussurrò sovrappensiero … -Che cosa è successo ieri … cioè, cosa accadrà da qui a breve? –
-Adina si esibirà … nel salone delle feste  … e alla fine della sua nenia maledetta, bacerà uno degli uomini presenti … illudendosi che sia il suo Frederick … -
Joe rifletté un attimo sulle sue parole, sentendo il sangue gelare … -Suppongo che gli altri ospiti non abbiano ricordo di nulla … vero?-
-No …  vivranno questo giorno fino alla fine di Françoise .. e poi, riprenderanno la loro vita come se niente fosse successo … -
-Stiamo vivendo in una dimensione parallela … in cui il tempo si è fermato … -
-Sì … -
-E da quanto si sta ripetendo? –le chiese estremamente preoccupato …
-Ecco … non molto, tutto sommato … probabilmente, un paio di giorni … ma spesso, anche io perdo la nozione … il fatto che sia l’unica ad essere sempre cosciente, mi destabilizza e … tendo a confondermi … - mormorò a disagio …
009 trattenne il respiro …
Françoise …
Quel nuovo dettaglio lo aveva agitato ulteriormente, alimentando la sua impazienza …
Non posso permettermi di sprecare altro tempo … devo agire al più presto …
-E … cosa succederebbe se … Adina trovasse Frederick? … -chiese all’improvviso, infrangendo il silenzio che era sceso nuovamente tra loro …
-Beh, non saprei … non è mai successo e … suppongo che non succederà mai … in quanto, dello spirito di Frederick … non è mai stato riferito niente … -
Inspirò nervosamente … -Tu hai detto che … Adina … sceglie le sue vittime perché sente con loro una certa affinità … -
-E’ così …  Sono tutte fanciulle il cui cuore è tormentato da un amore sofferto … o da uno non corrisposto … -
… un amore sofferto o non corrisposto …
-Andiamo … - disse all’improvviso, riscuotendola … -Vestiti e vieni con me. -
-Che intenzione hai? – chiese perplessa …
-Andiamo ad assistere allo spettacolo … -concluse con sguardo triste, ma deciso …

 

Lo spettacolo ebbe di nuovo inizio …

Good night kiss, you are too sweet
goodnight, my baby
when you sleep, you look so sweet
you hear me my baby?

(oh my)
your candy-like sweet lips
K I S S I N G
(my my)
this is a Lullaby for you
K I S S I N G
(kiss me baby)

Come la sera prima, era vestita di rosso e ballava nello stesso modo, sensuale e invitante, che attirava tutti gli sguardi bramosi degli uomini in sala …
Joe  osservava attentamente ogni suo movimento … ogni suo gesto … ogni suo sguardo : il suo ballo era infatti come una stregoneria … una sorta di maleficio che rubava l’anima … mentre la sua voce era come il canto maledetto delle sirene … sublime e assuefante …
Tuttavia, 009 continuava, probabilmente per la situazione drammatica, a rimanere pienamente cosciente, ripetendosi che doveva salvarla in ogni modo … ed ad ogni costo …
Ogni istante che passava … ogni parola di quella nenia che l’amica cantava … struggeva lentamente il suo cuore, per la paura e la sofferenza … perché riusciva a percepire distintamente, il suo amore disperato, che gridava in modo straziante tra le note e i versi di quella canzone, e che nessuno comprendeva, a parte lui! … abbandonandola così, in completa solitudine, a soffrire senza pietà …
-Che intenzioni hai Joe? … la canzone sta per finire … - gli fece notare Annabeth mentre Françoise scendeva tra il pubblico e intonava l’ultima strofa …



Our only lullaby
that sings sweet melodies
i will tell you in our language
on your lips
hold me tight

good night kiss, you are too sweet
goodnight, my baby
when you sleep, you look so sweet
you hear me my baby?

Sì … ti sento …
Forse, aveva solo la mente obnubilata, ma aveva avuto la forte sensazione che con quell’ultima strofa, lei lo chiamasse … per salvarla da quell’eterno dolore …
-Joe … la canzone sta per finire … cosa hai mente di fare? … Joe, mi senti?.- la ragazza preoccupata,  insistette … ma 009 era troppo assorto nei suoi pensieri e in ciò che stava per fare …
Non aveva idea, se il suo piano sarebbe servito a qualcosa … se sarebbe riuscito a rompere quella maledizione e a liberare Françoise, ma doveva provarci e sperare … sperare che lei lo sentisse dal buio in cui era precipitata a causa di Adina …  
Inspirò profondamente … sentendo un brivido di terrore percorrere la sua intera figura …
Ti prego … fai che non sia tutto inutile … e che lei mi senta …
Inconsciamente, concentrò il suo sguardo  sul suo volto … era molto pallido e tirato … come quello di una persona malata, consumata dalla malattia …
… lo spirito della ballerina, la stava rapidamente stremando, togliendole le forze …
-Annabeth … posso farti una domanda? – chiese all’improvviso, lasciandola stupita …
-Dimmi … -
-Quanto tempo … può resistere un corpo, in questo stato ? –
-Beh, dipende …  - si fermò …
… aveva timore e disagio nello spiegarglielo …
Joe, come se avesse intuito la sua reticenza, la anticipò con voce tremante, esponendo i suoi più forti timori … - … dalla persona e da quanto … non ha più voglia di stare male, vero?-
-Sì … -
-Capisco … - sussurrò fievolmente mentre il suo volto si contraeva per il dolore e comprendeva di non aver più tempo …
Così, facendosi coraggio … si diresse, deciso, verso Françoise …

Baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
my heart, boom boom that zoom zoom
let’s dance dance like this
baby kiss on my kiss on my kiss on my lips
before you fall asleep
(kiss me baby)

Joe, ormai memore di quello che era successo la sera prima e quelle precedenti, aveva carpito un particolare molto importante … ovvero che il tempo si resettava quando il rito, legato all’ultima strofa, veniva completato … ma ciò accadeva per un ben preciso motivo … e cioè, perché Adina non riusciva a trovare mai il suo Frederick e continuava a cercarlo, ripetendo all’infinito lo stesso giorno!
Tenendo conto di questo e del fattore dominante con cui lo spirito aveva sempre scelto le proprie vittime, ovvero il mal d’amore, formulò un ipotesi … a cui si aggrappò con tutto sé stesso …  
… e se fosse la vittima, a baciare il proprio amore, cosa accadrebbe?
Così, quando Françoise / Adina pronunciò le ultime parole della canzone, 009 fece in modo di trovarsi esattamente di fronte a lei … e ad obbligarla a far ricadere la sua scelta, inequivocabilmente, su di lui …
… i due si guardarono negli occhi per un istante e …
… è il momento …
…  senza esitare oltre, l’attirò a sé e la baciò intensamente … togliendole ogni via d’uscita che non fossero le sue labbra, assolutamente assetate e bramose di lei …
L’ultima percezione che ebbe, prima che tutto intorno a loro divenisse buio e impalpabile, furono le sue esili braccia che lo abbracciavano forte e disperatamente …

 

Joe la osservò con la coda dell’occhio, cercando di non farsi notare …
… sembrava stare bene …
Era ancora un po’ pallida, ma era normale, vista l’esperienza debilitante che aveva vissuto …
-Ora che abbiamo ritirato i documenti che voleva il Dottore, possiamo pensare anche a quando tornare a Tokyo … - disse sfogliando rapidamente la cartella e controllando che ci fosse tutto …
009 però, ancora completamente assorto nei suoi pensieri, non aveva sentito minimamente cosa gli aveva detto  …
-Joe? … Joe? … hey? … mi hai sentito?! –
Il ragazzo trasalì ... –Sì, scusa … stavo … riflettendo su ciò che avevi detto … - disse fingendo, sfacciatamente …
-Ah … - lo guardò preoccupata … -Non è che stai male tu, ora?-
Lui scosse la testa, sorridendo forzatamente … -No, no … tutto bene … è solo la stanchezza di ieri, della passeggiata per Monaco … -
Françoise annuì, anche se … non era molto convinta che fosse la verità …

 

Mentre Françoise portava la sua valigia in auto, Joe consegnava le chiavi delle loro stanze ad Annabeth ..
-Glielo dirai mai, cosa è accaduto?- gli chiese a bassa voce, facendo attenzione che nessuno li ascoltasse …
-No. Non deve sapere nulla . E’ meglio … -
La signorina Lange annuì … e 009 la guardò un’ultima volta, scambiando con lei uno sguardo d’intesa …
-E’ stato un piacere conoscerti, Annabeth … -
-Anche per me … - e così dicendo, il ragazzo se ne andò, senza aggiungere altro …
-Joe! –la giovane però, lo richiamò … e gli corse incontro, abbracciandolo affettuosamente un’ultima volta …
Proprio in quel momento, destino volle, che arrivasse anche Françoise e, involontariamente, assistesse alla scena …
Imbarazzata e a disagio, per essere arrivata nel momento meno opportuno di tutti, 003 si mise ad aspettarlo in disparte, in completo silenzio …
Ma Annabeth notò subito sia il suo arrivo che la sua reazione … così, prima di staccarsi definitivamente da lui, gli sussurrò in un orecchio … -Ti stai sbagliando … dovresti dirglielo … ha il diritto di sapere quello che è accaduto … e così pure, di scegliere se e come starti vicino … -
Detto questo, si staccò da Joe e si avvicinò a Françoise …
-Signorina Arnoul … è stato un vero piacere, averla mia ospite! … e spero di cuore di poterla rivedere molto presto … - le tese la mano e lei ricambiò il suo gesto …
-Grazie di tutto, signorina Lange  …  - le sorrise gentilmente … - Spero anche io di poter tornare presto a farle visita … Kristallwald è un luogo meraviglioso!-
-Già … è unico nella fattispecie e … - rimase un attimo in silenzio … -  … sono felice che, nonostante tutto … si sia trovata bene … - disse con tono strano, accentuando la stretta di mano …
003 la guardò un attimo interdetta, non comprendendo né il perché del suo gesto né cosa intendesse dire … ma proprio quando stava per chiederle delucidazioni, l’amico le si avvicinò improvvisamente, esordendo con voce nervosa e sguardo inquieto … -Françoise, mi spiace interrompervi, ma dobbiamo andare … o rischiamo di perdere il volo. –
Annabeth … cosa diavolo avevi intenzione di fare? … eppure, sono stato chiaro con te.
Il ragazzo lanciò una rapida occhiata di ammonizione nei confronti della signorina Lange … che sospirò rassegnata e si ricompose …
Presa alla sprovvista, Françoise trasalì … dimenticandosi immediatamente di quello che l’aveva perplessa e non accorgendosi minimamente del loro scambio di sguardi …  -Sì, certo … andiamo subito … - 
Così, i due salutarono un’ultima volta la giovane proprietaria di Kristallwald e poi, finalmente, lasciarono lei e il castello …
-Buon viaggio e … buona fortuna … - mormorò Annabeth, guardando la loro auto allontanarsi, fino a quando non la vide sparire dalla propria vista …

 

Joe era seduto solo e triste in un bar … sorseggiando lentamente il suo tè e guardando, sovrappensiero, la gente per strada, attraverso le vetrine del locale …
La sua mente, da quel viaggio in Baviera, era stata completamente e assiduamente assorta da lei e da quello che era accaduto a Kristallwald …
Aveva infatti, riflettuto molto sulle parole di Annabeth … e ancora, su tutto quello che era successo … e, dopo aver raccolto le idee e avuto la completa visione dei fatti, si era definitivamente convinto di non dirle nulla!
…  perché?
Beh, perché … lei era troppo per lui! … Joe Shimamura non era alla sua altezza! … un ex teppista … un ex orfano … un mezzo sangue come lui … respinto, maltrattato e allontanato da tutti e da tutto!
Non era sufficiente come risposta?!
A quanto pareva, no! Perché 009 aveva continuato con le sue elucubrazioni distorte!
Perché avrebbe dovuto confondersi con lui? … perché avrebbe dovuto amarlo, veramente? … che senso aveva? … lei è meravigliosa … di una sensibilità e di una limpidità mai vista nella sua misera vita! … lei è la luce nelle tenebre … e lui … lui forse, è le tenebre stesse! … e allora perché, destinarla a stare per sempre male, accanto a lui? … non l’aveva già fatta soffrire abbastanza? … in fondo, se Adina era riuscita a impadronirsi di lei e della sua anima … era solo colpa sua … e lui lo sapeva bene … quindi …
Quindi … l’unico modo è proteggerla da me … e farlo significa tenerla lontana … da me …
Ecco … queste furono le ultime e patetiche scuse che addusse per avvalorare la sua tesi! … alquanto discutibile, però! Perché : ognuno, per quanto Joe potesse pensare, ha il diritto di scegliere … da solo … sempre e comunque … e davanti alla verità! … praticamente, quello che aveva sempre predicato e poi, preteso lui, dagli altri!
Per fortuna però, quando il destino decide che è l’ora di metterti davanti a ciò che non vuoi affrontare, qualunque cosa tu scelga di fare … sarà inutile!
E così … mentre era tutto preso dalla sua logica contorta, alla Tv passò un servizio sull’arrivo della Principessa Caterina di Monami  in Giappone e …
… provate ad indovinare?
Lui non sentì minimamente la notizia ... né ci fece caso per sbaglio!
Quando si dice il caso … eh!
Povero Shimamura! … e lui che aveva tentato inutilmente di sfuggire al suo destino, non ascoltando! … o forse, era proprio quello il suo destino! … non ascoltare! … chissà?!
Comunque … dopo aver pagato il conto, con il cuore triste e stanco, si alzò e tornò alla sua auto … o per meglio dire … andò a scontrarsi con il destino che si voleva rifiutare!
Infatti, appena si avvicinò alla sua turbo 2000 cavalli, si accorse di qualcosa di strano …
Guardò dentro con precauzione e poi, aprì lo sportello …
Addormentata placidamente sul sedile del lato passeggero, vi era una ragazza molto bella .. dai capelli lunghi e dai lineamenti delicati …
La guardò per un attimo intontito e poi, cercò di svegliarla …
-Hey … -
La giovane, sentendosi chiamare, si svegliò … aprì lentamente gli occhi e poi, si stirò beatamente, sotto lo sguardo sempre più interdetto di 009 …
-Che dormita!- esordì all’improvviso …  
Ancora semi stordita dal sonno, non si era accorta del ragazzo, ma appena tornò in sé e lo vide … la sua espressione mutò subito … addolcendosi
Nessuno lo avrebbe mai detto,eh!!!!
-Ah, scusami .. questa è la tua auto? –
Lui annuì …
-Perdonami … mi devo essere addormentata senza accorgermene … - e dicendo così, fece per scendere … ma quando si alzò, una moto le passò molto vicino, facendole, sfortunatamente, perdere l’equilibrio …
Ahime! … povera fanciulla! … che sfortuna, eh?! … soprattutto dopo essersi addormentata imprudentemente in un auto, non una qualsiasi ma una fuori serie, di un completo sconosciuto! … che, attenzione, poteva essere di chiunque! … da un maniaco a un vecchio bavoso! … ovviamente però, quando il destino dice di girare bene … gira bene! E a lei, la ruota della fortuna sembrava aver girato particolarmente bene! … ma non facciamoci indurre in errore! … perché, la ruota era veramente girata bene, ma a favore di Joe! … e non per il motivo che si potrebbe pensare!No, no!!
Joe l’afferrò e la sostenne … -Attenta … tutto bene?- le chiese preoccupato …
La ragazza annuì e lo ringraziò, arrossendo timidamente …     

 

Tempo dopo, il ragazzo era seduto su una panchina del parco di Ueno, guardando divertito l’insolita sconosciuta giocare con dei bambini e il loro skate …
Chissà chi è?
Era veramente incuriosito da quella ragazza così frizzante e … così diversa da lui …
… e guarda caso, dopo tutto quel suo ben pensare … !
Dopo aver salutato i bambini, con cui aveva giocato, si accomodò anche lei sulla panchina …
-Ah! Che bello! Era tanto che non mi divertivo così!-
-Ah, sì? – chiese curioso …
-Beh, sì … tutti gli impegni di corte … i balli … uff! Che fatica! … e che noia!-
009 la guardò interdetto e poi, si mise a ridere …
-Hey, che hai da ridere, screanzato?!? –
Si ricompose subito … -Scusami … non volevo offenderti … -
-Va bene … allora per questa volta ti grazierò!- sorrise allegra …
-Ok … comunque … io sono Joe … Joe Shimamura!- disse porgendole la mano …
Solo allora, si accorse di non essersi ancora presentata e sobbalzò … -Scusami … che maleducata! Non mi sono presentata … io sono … Cat … Katy !-
-Katy? –
-Sì!-
……..
Bene, il resto è storia … e, chi più e chi meno, con piacere o con dispiacere, si ricorderà cosa è successo dopo, ma  non è quello che su cui mi voglio soffermare, prima di concludere …
… bensì, altro!
… e cioè, che nella vita, ad ogni cosa c’è un perché! … e basta aspettare che i tempi siano diventati maturi, per capire!
Così, ciò che a lui sembrò essere un chiaro segno provvidenziale, che lo allontanava definitivamente da lei … in realtà, non lo era! Infatti, Joe non poteva sapere che ciò che sarebbe successo, sarebbe stato necessario! … perché, ancora non ne comprendeva la ragione! … e, soprattutto, non sapeva che non serviva tanto a lui, quanto alla sua piccola Françoise …

 

 

Sperando di averti strappato un sorriso
e forse qualche sospiro,
ecco … il mio piccolo dono!
Grazie Nico ...
grazie per la tua amicizia sincera,
per il tuo sostegno
e per credere sempre in me!

 

La canzone è di Jun Hyoseong, 12 / 05 / 2014, Goodnight Kiss. TS Entertainment, Korea.

 

© 20/06/ 2014

Licenza Creative Commons
Cyborg 009 Fanfiction di www.cyborg009.it è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported



 
 


Questo e' un sito amatoriale il cui unico scopo è divulgare ed informare senza fini di lucro alcuno.
Tutto il materiale, le immagini e gli screenshots su queste pagine sono di proprieta' dei relativi autori e sono offerte solo a scopo dimostrativo e descrittivo

Copyright (c) 2006 - 2011   |   Cyborg 009 Il forum italiano   |   Kibou